Ogni anno un gran numero di persone in fuga da conflitti e povertà compie la traversata dall’Africa all’Italia. Manuela Curra, funzionario del governo locale, ha dichiarato all’agenzia di stampa Reuters che l’imbarcazione ha lasciato la città costiera turca di Smirne tre o quattro giorni fa.

Secondo i funzionari italiani, le persone a bordo provenivano principalmente da Afghanistan, Pakistan, Somalia e Iran e il Presidente Sergio Mattarella ha dichiarato che molti di loro stavano fuggendo da “condizioni molto difficili”.

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Al momento sono state salvate 80 persone e rinvenuti 45 cadaveri lungo il litorale, morti durante il tentativo di sbarco a Cutro, a una ventina di km da Crotone.

Il Garante Marziale: “Colpa dell’Unione Europea”

“La colpa è dell’Unione Europea e sfido chiunque a dimostrare il contrario in qualsiasi sede”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, al riguardo delle vittime e dei dispersi al largo delle coste di Crotone.

“Fanno presto lor signori a darci indicazioni – dichiara Marziale – ed a pontificare sul senso dell’accoglienza quando non abbiamo strutture idonee di accoglienza, quando come istituzioni locali ci riuniamo nelle prefetture per ricercare disperatamente soluzioni dignitose e poi siamo costretti a rinchiudere bambini e adulti nello stesso luogo e far finta di nulla, ben sapendo che anche tanti di questi minori scappano appena sbarcati e chissà in che mani finiscono.

Fanno presto i governanti dell’UE a porgere le condoglianze quando molte di queste imbarcazioni si spezzano seminando uomini, donne e bambini come pesci in mare e a dirci che dobbiamo fare di più. Loro devono fare di più, proprio loro”. Per il Garante: “La soluzione deve essere politica e deve riguardare anche le modalità di emigrazione.

Vogliamo dare una possibilità a questi disperati? Bene, allora li andiamo a prendere noi con mezzi sicuri e ce li portiamo in Europa, senza che passino da un inferno all’altro o muoiano inghiottiti dal mare e non serve a niente arrestare i barconisti per dare in pasto all’opinione pubblica che le istituzioni ci sono”.

“I bambini sono cittadini del mondo e devono essere accolti in ogni angolo della terra – evidenzia Marziale – ma loro deve essere garantito un percorso in totale sicurezza. Quello dell’immigrazione è ad oggi un’opportunità di mercato a tratti legale ed a più ampi tratti illegale e l’Unione Europea ne è nel bene e nel male la responsabile. Di questi morti, di quelli del recente passato e di quelli del futuro, finché le condizioni saranno così, hanno un responsabile, l’Unione Europea”.

“Esprimo i sentimenti di profondo cordoglio del Consiglio regionale della Calabria, per l’ennesima strage di migranti alla ricerca disperata di condizioni di vita dignitose, per sé e i propri figli, e che, invece, stavolta al largo di Crotone, s’imbattono in una morte terribile”.

Lo dice il presidente Filippo Mancuso, secondo cui: “Questa ennesima, drammatica, perdita di tante vite umane, colpevoli di non rassegnarsi a un’esistenza di privazioni nei loro Paesi, c’è da sperare che rimuova tatticismi e cinismi, indifferenze ed egoismi di un’Europa che predica bene e razzola malissimo”.

Aggiunge: “Ogni volta, si è indotti a credere che l’Europa si occuperà – finalmente dotandosi di una strategia univoca e condivisa -, delle cause che provocano l’esplosione epocale di migranti.

Purtroppo, dinanzi al susseguirsi delle tragedie che tingono di sangue il Mediterraneo, si constata che si continua nell’indignazione rituale, per il dolore dei profughi lasciati alla mercè dei trafficanti di esseri umani e per un sistema dell’accoglienza che oscilla tra improvvisazione e precarietà”.

“Una tragedia, fermare i trafficanti”

“Una tragedia. Ormai gli scafisti mettono in mare ‘barchini’ sempre meno sicuri e malandati incassando, sulla pelle di queste persone, milioni di dollari reinvestiti in armi e droga. Fermare i trafficanti di esseri umani è un dovere morale di tutti, soprattutto per salvare vite innocenti. Una preghiera per questi poveri morti”. Così il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini in un post su Instagram commenta il naufragio di migranti avvenuto in Calabria.

“Una tragedia annunciata”

“E’ una tragedia di dimensioni immani quella che si è consumata lungo la costa della Calabria, dove il naufragio del peschereccio su cui hanno attraversato il Mediterraneo è costato la vita a decine di migrant, molti bambini, un neonate di pochi mesi.

E’ un Giorno di profondo dolore, ma c’è anche tanta rabbia perché la morte di queste donne, di questi uomini, di questi bambini, è una tragedia annunciata”. E’ quanto afferma il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro.

“L’unico modo per impedire davvero di mettere a rischio migliaia di vite umane – aggiunge Ferro – è impedire che queste maledette carrette del mare continuino a partire dalle coste dell’Africa. Bisogna fermare i trafficanti che continuano a sfruttare la disperazione e le speranze di queste persone, mettendole in mare con imbarcazioni sempre più inadeguate.

Siamo impegnati quotidianamente a salvare naufraghi nel Mediterraneo con le nostre unità militari, ma anche a contrastare con ogni mezzo l’immigrazione clandestina, anche attraverso accordi internazionali con i paesi di partenza, e garantire il diritto di asilo con corridoi umanitari legali e sicuri”.

“Voglio intanto ringraziare – sottolinea ancora Ferro – tutti coloro che sono impegnati in queste ore a soccorrere i sopravvissuti e ricercare i dispersi, dalla Guardia Costiera, ai Vigili del Fuoco, alla Polizia, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza, a tutto il personale sanitario e della Protezione civile, ai volontari”.

I corpi sono recuperati mano mano che il tempo passa, sia a largo che sulla spiaggia. Una decina le donne e circa otto i bambini.

Tra le vittime, anche un neonato di pochi mesi: il suo cadavere, secondo la drammatica testimonianza di un vigile del fuoco, è tra quelli finora tratti fuori dall’acqua dai soccorritori e dalle forze di polizia che stanno proseguendo nelle operazioni.

I superstiti, tutti sotto i trent’anni, sono stati soccorsi sulla spiaggia e rifocillati dal personale del 118 e della Crocerossa, ma molte persone risultano ancora disperse.

La Prefettura di Crotone, dopo aver attivato il Centro coordinamento dei soccorsi, ha disposto che le salme delle vittime recuperate vengano trasferite al PalaMilone, il palazzetto dello sport che sorge all’interno della città di Crotone.

Degli 80 superstiti 59 sono stati ospitati presso il Centro richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto mentre altri 21 sono stati ricoverati presso l’ospedale civile di Crotone, tra di essi un bambino di 9 anni è stato sistemato nel reparto Covid per mancanza di posti.

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